Se anche solo un mese fa avessi pensato a quest’estate italiana e a i temi che volenti o nolenti l’ avrebbero contraddistinta, mai e poi mai avrei creduto che ci saremmo ritrovati a sentir parlare di elezioni, liste e programmi o presunti tali. Non perché evidentemente sottovalutassi gli scenari e gli equilibri del momento ma perché molto probabilmente certi egoismi, tipici della politica, non credevo potessero prevalere rispetto al contesto storico e a quel bene comune che tanti predicano e pochi poi però perseguono nei fatti. Io di elezioni, liste e listini mi rifiuto di parlare perché già lo subisco martellato dai media, come credo tanti italiani. Mettendo però da parte quegli egoismi di cui sopra e analizzando molto pragmaticamente la cosa, sono però preoccupato e in parte disgustato dal fatto che con una fredda razionalità, che la politica sembra ritrovare solo quando si parla di poltrone, tutto il resto venga accantonato. In quel “resto” ci siamo tutti, soprattutto le imprese. Le stesse che dallo scorso gennaio al prossimo subiranno un incremento del costo del gas del 380 %. Giusto per citare un dato tra i tutti, pessimi, che ci investiranno da qui al 2023. Sono demagogico? Forse sì, ma quelle bollette arriveranno davvero. E mentre agosto scorre a ritmi di slogan, trasferimenti di nuovi e vecchi salvatori della patria, liste di candidati già decise e definite anche in modo scomposto senza nessuna volontà di rinnovamento, noi imprese cerchiamo, con una fatica che molti di voi conoscono bene, di creare occupazione e lavoro. Nella solitudine più totale. Il nuovo che avanza sembra più vecchio degli slogan che usano. In questo ennesimo giro di valzer della politica trovo estrema difficoltà a trovare riferimenti al momento e forse in questo teatrino di egoismi è quasi meglio essere soli, come credo si sentano al momento molte realtà di questo Paese.
“Un pessimista è uno che crea difficoltà dalle sue opportunità e un ottimista è colui che crea opportunità dalle sue difficoltà”.
HARRY TRUMAN