Mio nonno ha cominciato a costruire carburatori nel 1933, in Brianza. La Dell’Orto allora si chiamava Fabbrica Italiana Carburatori, e ancora oggi, nella nostra fabbrica, abbiamo i pezzi prodotti allora. I primi clienti furono Guzzi, Benelli, Piaggio. Poi negli anni 60 arrivarono i carburatori per le auto. E con l’evoluzione tecnologica, la Dell’Orto ha cominciato a produrre i sistemi a iniezione come i corpi farfallati, e più recentemente le centraline elettroniche. Chiunque abbia avuto moto credo abbia messo le mani su uno dei nostri carburatori. Oggi i nostri sistemi sono componenti complessi che non richiedono più solo competenze meccaniche, ma anche elettroniche. La meccanica è stata sostituita dalla meccatronica. Ma noi fatichiamo a trovare progettisti meccatronici, cioè formati sia sulla parte meccanica (disegno, quote, tolleranze) sia su quella elettronica e di controllo numerico. Le scuole ancora formano periti o meccanici o elettronici: c’è bisogno di periti meccatronici. la richiesta per queste figure nuove è di tutta l’industria automotive italiana, tra le più esigenti in termini di progettazione, ma è espressa anche dalle altre industrie in modo sempre più forte con l’arrivo dell’industria 4.0. Chi unisce comprensione e capacità di disegno meccanico con competenze di hardware e software e di controllo numerico e sa affrontare le sfide della Industria 4.0 può inviare il curriculum a: selezionepersonale@mbox.zero.it .
Fonte, Corriere della Sera, 05-04-2017