Un bilancio positivo nonostante il Covid. Andrea Dell’Orto, vice presidente esecutivo della Dell’Orto spa, si lascia alle spalle un 2020 soddisfacente. “Un risultato indubbiamente apprezzabile per l’azienda ma anche un messaggio importante per tutto il nostro territorio” commenta. Contrastare la pandemia anche dal punto di vista industriale è tutt’altro che facile. L’azienda seregnese, fondata nel 1933 che oggi dà lavoro a 380 dipendenti, deve la sua riuscita a un percorso intrapreso già da qualche anno. “Ci siamo concentrati sull’innovazione sia dal punto di vista meccanico che meccatronico nel settore delle auto e delle moto – sottolinea Dell’Orto – noi storicamente siamo specialisti nei carburatori per le due ruote e i nostri investimenti ci hanno dato ragione”. Il cambiamento delle abitudini, la necessità a viaggiare in sicurezza mantenendo le distanze ha portato a un aumento delle immatricolazioni delle moto. “Il mercato delle moto-riprende Dell’Orto è l’unico che ha tenuto. Anzi, ha aumentato i suoi numeri. A partire dal mese di luglio abbiamo incominciato a vedere i primi segnali positivi sia in Italia che in Europa. Noi che avevamo già investito sulle nuove tecnologie puntando sull’elettrico siamo stati sicuramente avvantaggiati. E continueremo a percorrere questa strada anche nelle auto focalizzandoci su prodotti nuovi per modelli ibridi ed elettrici”. A contribuire ai buoni risultati della Dell’Orto è stato anche il mercato indiano. “In India abbiamo una sede e una joint venture dedicata alla parte elettronica- sottolinea il vice presidente mentre la sezione dedicata alla ricerca e allo sviluppo si trova in Italia. La pandemia ha colpito duramente l’India ma il governo di New Delhi lo scorso mese di aprile ha introdotto delle misure per ridurre le emissioni inquinanti nell’aria che prevedevano, tra l’altro, l’adozione di motori corrispondenti al nostro Euro 5. Noi eravamo pronti ad affrontare questo cambiamento grazie alle ricerche e agli investimenti fatti in precedenza e abbiamo beneficiato delle richieste pervenute da quello che è il più grande mercato del mondo. Do solo un dato per farne capire l’importanza: in pochi mesi in India sono state immatricolate 20 milioni di nuove moto contro i due milioni scarsi dell’Europa”. Restando in Asia, la Dell’Orto è operativa anche in Cina con una joint venture. “Sul mercato cinese dove siamo presenti con una fetta molto più piccola rispetto all’India precisa Dell’Orto – siamo riusciti a recuperare grazie anche al fatto che la Cina è riuscita a riprendersi prima degli altri paesi”. Il futuro resta, però, un’incognita. “La situazione è ancora complicata ammette Dell’Orto non si capisce quando termineranno le restrizioni, che cosa succederà con i vaccini. Inoltre, l’impossibilità di viaggiare penalizza il business come il nostro fatto di contatti diretti e di assistenza in presenza”. Un’azienda che va bene ha, comunque, un impatto positivo sul territorio di appartenenza. “E soprattutto riveste un ruolo sociale – aggiunge il vicepresidente – Già durante la prima ondata abbiamo sostenuto l’ospedale san Gerardo permettendo l’acquisto dei termo scanner per rilevare la temperatura corporea. Inoltre, mio papà Giuseppe, in occasione dei suoi 80 anni compiuti lo scorso ottobre, ha voluto destinare a tutti dipendenti 400 euro ciascuno per il welfare”. A tutto ciò si aggiunge l’impegno sportivo: “Le nostre sponsorizzazioni -conclude Dell’Orto sono per tradizione legate alla MotoGP ma abbiamo voluto essere presenti anche nel calcio, nelle squadre del nostro territorio attorno alle quali ruotano anche tanti bambini e ragazzi: il Seregno calcio, perché è la squadra della nostra città, e il Monza che è il team di riferimento della provincia”
