La città è sempre più un centro di incontro per manager in arrivo dall’estero, dice l’imprenditore. Una metropoli in cui si vive bene e che dialoga con l’hinterland. Un punto di forza? La Brianza.
Milano sta diventando una sorta di hub internazionale, una città che anche per la sua posizione geografica è sempre più un punto di riferimento, non solo in Europa.
«Le faccio un esempio», spiega Andrea Dell’Orto, vicepresidente dell’azienda di famiglia, la Dell’Orto Spa, ma anche vicepresidente di Assolombarda e presidente di Eicma (salone del ciclo e motociclo). «Abbiamo un partner indiano, proprietario di un’ azienda molto importante nel suo Paese, che quando è in Europa sceglie di stare a Milano. Per lui è l’occasione per incontrare i manager delle società con cui lavora in Italia, mentre sua moglie è attratta dai musei e dalle opportunità di fare shopping».
Il capoluogo lombardo, insomma, sta diventando sempre più attrattivo. «Sono rimasto colpito dalla velocità dell’evoluzione di Milano da Expo in avanti, lo vedo tutti i giorni con i clienti che vengono dall’estero». Il giudizio comune? Milano viene percepita come una città nella quale si vive bene. E tutto questo senza considerare quello che spesso i turisti non vedono, ossia le potenzialità che provengono dal suo hinterland, come l’area della Brianza. In fondo, una delle caratteristiche di Milano è proprio quella di saper dialogare con l’area produttiva circostante. «E così e lo posso testimoniare in prima persona», spiega Dell’Orto. «Ero presidente di Confindustria Monza e Brianza quando questa si è fusa con Assolombarda dando vita alla più grande associazione confindustriale d’Italia. Un’operazione che testimonia il dialogo di Milano con le realtà circostanti».
Cosa manca alla città? «Quello che manca al tessuto produttivo italiano, servirebbero meno burocrazia e ancora più infrastrutture. Anche la fiscalità locale a volte pesa sulle imprese», spiega Dell’Orto. Nonostante questo l’imprenditore resta ottimista, convinto che Milano possa contaminare altri comuni italiani e che «tra dieci anni molte potenzialità oggi inespresse verranno a galla». Dopo anni, per esempio, «è stato varato il collegamento che porterà la metro fino a Monza, che avrà un impatto positivo notevole sulla città».
Fonte: Milano Finanza