Chiarisco subito il titolo. Non vuole essere inteso come una ricerca di colpevoli o un J’Accuse nei confronti di nessuno, ma un appello in senso stretto alla responsabilità. Non più tardi di qualche mese fa quando inaspettatamente se vogliamo si è deciso di far cadere l’ormai Governo uscente, il termine irresponsabilità fu quello che utilizzai. Di contraltare a quello credo che oggi in generale e mai come nelle prossime ore sia invece fondamentale essere responsabili. Si è parlato storicamente sempre di momenti cruciali del nostro Paese, della nostra industria, della nostra economia. Della nostra società. Mai come oggi però, almeno se guardo al recente passato, la delicatezza del momento impone appunto responsabilità. Incontrando e confrontandomi sul tema, come ho avuto modo di fare in questi giorni, credo che questa necessità emerga e sia ben chiara, soprattutto ma non solo per chi fa impresa. Credo sia chiara per chi in queste settimane comincia a intravedere quella che probabilmente è solo un’anticipazione di quella crisi che tutti ci aspettavamo e che ora comincia a scalfire buona parte delle nostre certezze e a mettere punti di domanda nella gestione delle nostre vite, attività, imprese…
In questa campagna elettorale in troppi hanno impiegato la maggior parte del tempo a screditarsi l’un l’altro e hanno dedicato poco tempo a spiegare le loro idee per l’immediato futuro, i loro programmi, oltre che a confrontarsi sugli stessi. Almeno ora siano responsabili. Siano responsabili coloro che da Lunedì dovranno darci risposte. Come sono certo lo saremo tutti noi, al di là dei credo, facendo quello che è un nostro dovere oltre che un diritto. I margini di tempo per risolvere i dossier più importanti di questo Paese credo siano piuttosto risicati, soprattutto se parliamo dei costi della vita e di quelli di produzione. È chiaro che una bacchetta magica in questo momento farebbe comodo, ma più realisticamente sarebbe quantomeno necessario, a stretto giro, impostare e attivare le misure dirette ed indirette a sostegno di famiglie e imprese. Al netto anche del terribile biennio pandemico, ad oggi il danno che in Italia rischiamo di avere in termini economici ma soprattutto economico sociali è preoccupante e riprendendo sempre parole a me care: tempo e tempismo sono tutto.
Non è solo per quello che facciamo che siamo ritenuti responsabili, ma anche per quello che non facciamo.
(Molière)