Qual è il significato dell’headline “Moto rivoluzionario” della vostra campagna 2019?
“È un messaggio in continuità con quello dello scorso anno (“Vediamo strade che ancora non esistono”, ndr), che vuole comunicare il dinamismo e la capacità del settore, che poi sono anche parte del DNA di EICMA, di spostare sempre più avanti i confini dello sviluppo tecnologico. Chi opera nell’industria delle due ruote sta creando una vera e propria rivoluzione sul fronte dell’innovazione, della mobilità e della sicurezza. E come per tutte le rivoluzioni, anche dopo questa edizione di EICMA il mondo delle moto non sarà più lo stesso”.
Se la Rivoluzione è questa, a EICMA e nel mercato del prossimo futuro vedremo molto elettrico?
“EICMA è da sempre incubatore di tendenze e finestra sul futuro. L’elettrico è già realtà e personalmente credo sia una soluzione interessante sulla parte bassa di gamma e per la mobilità urbana che si affianca al motore tradizionale. Basti vedere i numeri degli scooter e quelli dello sharing. Diversamente, sull’alto di gamma e per tutti gli altri segmenti è ancora una nicchia con volumi certamente ridotti, ma allo stesso tempo è un ambito animato da realtà aziendali, molte italiane, all’avanguardia e competitive”.
Però la direzione “eco” è ormai segnata: tantissime novità del Salone saranno Euro 5.
“L’Euro 5 è stato certamente uno stimolo in più per le aziende a rivedere la propria gamma e a immettere sul mercato nuovi modelli, sebbene l’impegno delle case in questa direzione sia sempre alto. Quest’anno si prevedono effettivamente tantissime novità, che ci regaleranno un’annata speciale: ci aspettiamo di superare l’edizione record del 2017. Dalla prevendita di biglietti e dall’assegnazione degli spazi arrivano 26 Motociclismo / ottobre 2019 conferme molto significative: apriremo infatti ben due padiglioni in più rispetto l’anno scorso”.
Ne dedicherete uno al fenomeno e-bike?
“Non propriamente, ma ci sarà una pista riservata alle prove di bici a pedalata assista all’interno del padiglione 18. Quest’anno sarà infatti interna, al coperto, per dare più agio a chi vuol fare test se il meteo è inclemente. Ma in generale noi non vogliamo una fiera a compartimenti stagni con un percorso vincolante: le e-bike saranno immerse in una marea di moto, di scooter, accessori e abbigliamento per restituire al visitatore un’esperienza davvero varia qualunque padiglione egli visiti”.
Insomma qualcosa di sempre più distante dal concetto Motor Show.
“Le aree dedicate sono un concetto, per alcuni versi, un po’ anni Ottanta. Non occorre necessariamente frazionare in modo così marcato. EICMA è un contenitore di passione unico al mondo, dove nessun prodotto superiore o inferiore all’altro”.
Il mercato moto sta facendo segnare un “più”, e viaggia in controtendenza rispetto a tanti altri settori: il suo ottimismo pre-EICMA deriva anche da questo?
“Sì, anche per questo. Siamo contenti dell’andamento del mercato delle due ruote, forse siamo più in salute dell’auto non solo perché i nostri prodotti generano passione e rappresentano la risposta più concreta alle nuove esigenze di mobilità, ma forse anche perché non patiamo il cambio tecnologico. Con le quattro ruote si è demonizzato, io credo ingiustamente, il diesel in una fase in cui l’elettrico e l’ibrido fanno ancora fatica a decollare. E si sa: l’incertezza genera paura e ritrosia al consumo. Vedo che l’interesse sta crescendo molto. Le due ruote non sono quindi più solo passione: sono sì divertimento, ma anche un modello di mobilità vantaggioso, sostenibile e vincente”.
Ci piace vedervi così impegnati coi consumatori del futuro: i bambini.
“Grazie, il nostro progetto itinerante, EICMA for Kids, sta andando effettivamente molto bene! E siamo molto soddisfatti della collaborazione con Regione Lombardia, la FMI e le aziende del settore. Siamo riusciti a portare la nostra passione nelle piazze e ad avvicinare (a titolo gratuito, n.d.r) alle due ruote centinaia di bambini, da 4 a 11 anni, in ogni tappa, unendo la parte più ludica a quella più seria di apprendimento dei primi fondamentali di sicurezza stradale, grazie anche al supporto del Moto Club Moto falchi della Polizia Locale Milano”.
A proposito di giovani: si registra un’inversione di tendenza a EICMA?
“Abbiamo riscontrato un trend positivo già nell’ultimo biennio. Questo grazie anche a un cambio di passo nella comunicazione digitale, vale a dire attraverso un lavoro meticoloso sui social network e in rete. Abbiamo da poco messo on line anche il nostro nuovo sito, dove tra l’altro, proprio pensando anche ai più giovani, è possibile acquistare direttamente i biglietti, come anche interagire con noi attraverso un Socia) Wall. Fino a130 settembre il titolo d’ingresso è stato in vendita ad un prezzo lancio di 16 euro (+ 1,5 euro di commissioni fisse), mentre dal 1° ottobre al termine di EICMA il prezzo online sarà di 19 euro (+ 1,5 eurol e 23 se acquistato fisicamente in fiera”.
Già l’anno scorso si è vista comunque un gran bel lavoro su questo fronte.
“Consideri che nel 2018 l’ufficio stampa con la sua redazione ha scattato 10mila foto, girato oltre 47 ore di filmati prodotti anticipazioni delle Case e il Fuorisalone dilatano EICMA ne tempo e nello spazi in sei stazioni di editing, pubblicato sul sito web 160 news, diffuso 15 comunicati stampa istituzionali, editato 52 footage video degli stand e percorso oltre 250 km all’interno del quartiere fieristico. Tutto questo lavoro ci ha permesso di raggiungere, solo su Facebook, circa 1,3 milioni di utenti e oltre 6,4 milioni di visualizzazioni dei post o, ad esempio, di aumentare del 72% il numero di follower su lnstagram”.
Le Case tendono sempre più ad anticipare le presentazioni delle grandi novità rispetto a EICMA. Basti vedere la copertina di quest’ultimo Motociclismo…
“In realtà è un fatto che giudico in modo positivo, sia per le case che per il nostro evento espositivo. Molte aziende aspettano ancora i primi giorni di EICMA per togliere il velo dai loro nuovi modelli, ma anticipare crea aspettativa e aumenta il desiderio di venire a vederli e toccare con mano, e tutti insieme: solo in EICMA si ha l’opportunità di farlo. Dilata il nostro appuntamento nel tempo”.
E direi anche nello spazio, visto come cresce Ride Mood, il vostro Fuorisalone.
“Per noi è importante che lo spirito di EICMA invada la città e il territorio in modo positivo e la contamini oltre il quartiere fieristico. 11 palinsesto di eventi sarà ancora molto ricco e coinvolgente: anche quest’anno siamo impegnati a coordinare e a fare da collettore di parecchie iniziative spontanee e collaborazioni più strutturate a Milano”.
In che modo?
“Abbiamo creato un grande contenitore (Ride Mood n.d.r.), dove vivranno le iniziative nei quartieri più vivi e interessanti di Milano. Fulcro del Salone sarà Piazza Duomo: già dall’anno scorso avevamo un’istallazione con un maxi schermo di 6 metri per 3. U17 altro polo importante sarà l’area del Citylife Shopping District: siamo stati tra i primi a fare eventi li, e anche quest’anno la domenica prima di EICMA faremo una attività legata alla bici e ai bambini. Insomma, vogliamo che dopo la chiusura dei cancelli in Fiera, il visitatore e i cittadini possano continuare l’esperienza di EICMA anche in città”.
Approfittiamo di questa bella digressione su EICMA per chiederle qual è la situazione in Confindustria Ancma e come mai ha rimesso il suo mandato da Presidente?
“Dopo quello che giudico personalmente una sorta di tentativo di “golpe” interno, si è creata una situazione di stallo, contrapposizione e ingovernabilità, che mi ha spinto alla decisione di rimettere il mandato per il consueto spirito di servizio che ha sempre mosso le mie azioni in tutti i miei incarichi precedenti. È stato un atto di responsabilità per tutelare l’associazione e tutto il comparto. Confindustria Nazionale, con una decisione presa dal Consiglio Generale, ha nominato un commissario per ripristinare l’impasse istituzionale e riportare stabilità in modo terzo e imparziale. Ora la governance transitoria sta lavorando in questa direzione e spero che tutto possa risolversi presto. Per quanto mi riguarda sono molto sereno, anche di fronte ad alcune controversie legali che sono nate da questa situazione e alle menzogne che sono circolate per cui ho dovuto agire, anche a malincuore, per tutelarmi. Auspico buon senso: ci sono interessi che riguardano tutta la filiera, e anche gli stessi motociclisti, ben più importanti di queste beghe strumentali e scaramucce. Sarà necessario ritrovare la ragioni autentiche dello stare assieme e il valore della rappresentanza per difenderli”.
Fonte: Motociclismo Ottobre 2019