Chi i conti è abituato a farli o quantomeno a controllarli e a farli quadrare, sa bene che quelli di gas ed energia hanno iniziato a salire già da Ottobre 2021. Cosa che non ho mai mancato di far notare, soprattutto per il grave impatto che questi hanno avuto e ancor di più stanno avendo oggi sulle aziende manifatturiere. Ma solo ora, in questi frenetici giorni di campagna elettorale, sembra che i più si siano accorti di questa sventura, affannandosi a trovare ricette per risolverla. Peccato che poi molte di queste soluzioni al problema non si traducano in una proposta concreta e dall’ impatto positivo nel breve . C’è chi sventola la bandiera del nucleare, che sicuramente è tema strategico e strutturale da affrontare ma che non avrebbe nessun impatto positivo nell’ immediato. E poi c’è chi, a colpi di slogan, propone di mettere un cap al rialzo di energia e gas, senza però spiegare come.
Cittadini e imprese da settembre, praticamente domani, subiranno un rincaro del gas che proiettato ad inizio 2023 si tradurrà in un incremento del 380 per cento in poco più di 12 mesi. Non credo serva nessun programma o campagna elettorale “illuminante” per capire che l’unica strada da percorrere per porre un cap immediato agli aumenti di gas e energia sia usare la tassazione degli extra profitti record portati a casa dalle aziende energetiche con l’aumento del prezzo dell’elettricità e del gas. Il governo Draghi a tal proposito aveva dichiarato che l’ ammontare sarebbe stato all’ incirca di 10 Miliardi di Euro. Al momento siamo arrivati solo a 1 Miliardo. Vien da sé che sarebbe prioritario recuperare gli altri 9 Miliardi facendo pagare questa tassazione subito e correttamente intensificando i controlli antielusione.
Sarebbe inoltre utile svincolare il costo del fotovoltaico dalle bollette del gas e dargli un cap che porterebbe a ridurre la bolletta stessa in modo importante. Come sarebbe altrettanto necessario alzare le aliquote del credito di imposta energia e gas.
Mi auguro che anche chi di dovere lo capisca quanto prima, altrimenti saranno le imprese a farlo capire spostando pur controvoglia ma velocemente le produzioni energy intensive al di fuori dell’Italia.
L’incapacità dell’uomo di comunicare è il risultato della sua incapacità di ascoltare davvero ciò che viene detto.
(Carl Ransom Rogers)