Circa un anno fa in un post che pubblicai di ritorno dall’ India, raccontai un po’ di quella che è la storia della DELLORTO in quel Paese. Un legame nato nel 2006. Anno dal quale siamo presenti con un sito produttivo altamente tecnologico che oggi conta un totale di 500 persone e dove più del 90% di quel che si produce viene venduto sul mercato interno. Organizzato secondo l’esperienza ed il nostro know-how italiano anche nel rispetto degli standard qualitativi. Tanto che qualcuno guardando alcune foto tende a confondere il plant in India con il nostro storico di Cabiate.
Similitudini a parte, oggi, di rientro ancora una volta dall’ India mi piacerebbe condividere i cambiamenti, rapidi, rapidissimi, che ho colto a distanza di un anno. È una rilevazione personale, s’ intende, ma che si fonda su numeri reali e non solo percezioni.
Parliamo di un Paese con una popolazione di circa 1,4 miliardi di abitanti, la più grande al mondo. Quinto al mondo per PIL nel 2023, con una crescita economica stabile tra il 6% e il 7% annuo. La stessa che si prevede per il 2024. L’India in questi anni ha tra le altre cose senza dubbio messo in campo una forte politica economica orientata alla modernizzazione e alla semplificazione che sta evidentemente funzionando.
Venendo però a quello che più personalmente è il nostro ambito di mercato, quello auto e moto, è anche a distanza di un solo anno per me rilevabile la grandissima espansione e crescita.
Nel solo 2023 in India si sono venduti circa 16 milioni tra scooter e moto. Delle quali già 800.000 sono scooter elettrici. Per fare un parallelismo in tutta Europa e Regno Unito se ne sono vendute 1 milione e mezzo tra moto o mezzi a motore su due ruote. Solo 100.000 elettrici. Stringendo poi il focus sull’ Italia, di questo milione e mezzo di moto, sono 300.000 quelle nel nostro Paese e 12.000 quelle elettriche.
Una contrazione del mercato elettrico che oggi vale solo il 7% del mercato europeo e il 4% del mercato italiano. E che ha perso dal 15% al 20%, sia in Italia che in Europa.
Al netto dei dati europei che pur aprono un tema, quelli dell’India sono numeri impressionanti. Ancor più se pensiamo che sull’ elettrico sono partiti sostanzialmente da zero circa due anni fa.
In generale sul tema delle emissioni dei veicoli circolanti c’è sicuramente un grande lavoro in atto in India che già dal 2000 adotta standard che prendono a riferimento quelli europei.
Da circa tre anni, da quando in India vige la nuova normativa equivalente alla nostra EURO 5, per noi di DELLORTO è certamente iniziata una fase importante. Che ha dato il via ad una produzione sempre più rilevante per tutto quanto attiene l’iniezione elettronica, principalmente corpi farfallati.
Cosa che nello scorso anno e che anche per il 2024 ci vedrà stabilmente rappresentare il 20% di quel mercato nell’ intero paese. Sia delle quattro che delle due ruote.
Quello sulle due ruote è per noi un dato incredibile e significativo come realtà italiana. In un mercato dominato principalmente da realtà nazionali e nipponiche, DELLORTO è assolutamente il primo produttore europeo di corpi farfallati localizzato in India.
Lo dico non per autocelebrarci. Ma per esporre il nostro modo, non il solo certo, di portare il Made in Italy fuori dai confini. Non delocalizzazione. Ma produzione italiana all’ estero principalmente destinata al mercato locale.
In India quel che facciamo, lo ribadisco, lo produciamo e lo vendiamo sul mercato interno per più del 90%. Gli stessi prodotti che facciamo in Italia, come le linee di montaggio che mandiamo là. Le prospettive sono molto interessanti, perché anche per il 2024 ipotizziamo una crescita almeno del 20% e lo stesso per il prossimo triennio.
Tirando le somme, da questo viaggio in India mi porto senza dubbio la consapevolezza di un Paese veramente in grande, direi esponenziale, crescita in vari ambiti. Forse anche amplificata alla luce di quello che a livello economico sta accadendo invece in altre realtà che paiono cedere il passo.
L’idea di trovarmi a contatto con quella che tra non molti anni potrebbe essere la terza economia mondiale, anche dopo solo un anno dalla mia precedente visita, è sempre più forte.
Penso che l’India oggi possa essere una grande opportunità anche per tante altre aziende italiane. Essere lì presenti come realtà italiana, a suo modo e nel suo piccolo leader in quel che facciamo è certamente per me motivo di orgoglio. Un modo di essere, fare le cose e cogliere le potenzialità che non scopro certo io, ma che in Italia spesso ci appartiene e forse negli anni si è un pochino perso e non dovremmo invece mai dimenticare.
Essere italiani è un lavoro a tempo pieno.
Beppe Severgnini