Dopo un biennio di pandemia e l’attuale terribile scenario figlio di una guerra che sembra ancora purtroppo non trovare fine, noi che facciamo? Scrivo NOI e penso all’ Italia. A tutte le emergenze di vario tipo che si sono generate in questi mesi e alle criticità, alcune delle quali che ci trasciniamo persino da decenni. Noi come Paese, cittadini, imprese e realtà produttive di vario tipo, dove andiamo? Se è vero che nei momenti di maggiore difficoltà nascono le grandi opportunità per ritrovare slancio, cosa nella quale credo fortemente, da che parte cominciamo a invertire la tendenza? Le politiche e le riforme, quelle strutturali, che attendiamo da mesi per non dire anni e che dovrebbero essere il presupposto per ridare nuovo vigore al Paese che fine hanno fatto? Se l’aiuto all’ Italia, se vogliamo così chiamarlo, si traduce solo in Bonus che non critico in senso assoluto come misura ma che è evidente non possano colmare il gap in tutto e per tutto, è chiaro che probabilmente tra un anno se non prima saremo nuovamente punto e a capo, se non peggio. Con le prospettive, spero sbagliate ma realistiche, di un autunno prossimo che certo sarà ancora più difficile di oggi, sotto vari punti di vista. E altro che bonus, non va bene per niente. È il momento, oggi più che mai, delle Riforme, quelle vere, che questo Paese non può più oltremodo aspettare.
